(A VOLTE MEGLIO DI NOI)...
Per favore, prima di leggere questo post, leggete le parole della canzone che ha vinto il Festival di Sanremo (nel post sottostante)...
Sono parole, secondo me, bellissime, parole dedicate a persone troppo spesso dimenticate, sole, di cui si ha paura, che tutti noi consideriamo diverse; è vero, sono persone diverse da noi, sono persone malate, una malattia che spesso non può guarire perchè è frutto di un insieme di esperienze, di ricordi e, molto spesso, di tragedie che hanno dovuto affrontare nella loro vita e che ha dato come risultato una malattia, nella maggior parte dei casi come reazione a qualcosa di sbagliato o di ingiusto che hanno subito, e come rifiuto di una vita che non volevano vivere e che non era giusto vivere in quel modo.
Persone rifiutate da tutti, ma quel che fa più male, da amici, parenti, genitori, figli e coniugi, che magari pensano che non serva nemmeno fare loro una visita perchè tanto non capiscono...
Questo non è vero, io ne parlo conoscendo abbastanza bene questo mondo di "invisibili", di "sbagliati", di "diversi", in quanto ho la fortuna e, insieme, la responsabiltà, di lavorare per loro, per cercare di rendere la loro vita più normale possibile...
Nell'Istituto dove lavoro vi sono ricoverati di tutte le età, dai 35 anni ai 92, più o meno, alcuni con disturbi psichiatrici molto gravi, altri meno, ma nei loro occhi leggo tutti i giorni la stessa cosa, la stessa richiesta di ascolto e di aiuto, la preghiera di non lasciarli soli, la gratitudine quando fai qualcosa per loro , che sia anche semplicemente comprare per loro un accendino per poter fumare, regalare una caramella stando attenti che non abbiano il diabete (se no chi la sente l'Infermiera!) o spedire una lettera per un loro parente, che chissà se verrà letta o tornerà utile per accendere il camino...
Per non parlare di quando faccio la commissione per qualcuno e compro una scheda del telefono...per alcuni di loro l'unico mezzo di comunicazione con l'esterno, l'unico modo attaverso il quale poter contattare un loro amico, la loro mamma o il proprio figlio, per sapere se al di là del loro mondo, nel mondo delle persone "giuste", nel quale fino a poco tempo prima magari vivevano pure loro, tutto prosegue bene e va per il meglio...
Ricordo ancora con sorriso un giorno in cui sono andata al lavoro un pò giù, non avevo molta voglia di lavorare quella mattina, e la prima persona che ho visto è stata una signora molto carina e gentile... mi ha visto arrivare da lontano, mi si è avvicinata in fretta e mi ha detto: "Ora che ti ho visto e so che oggi ci sei tu, sto meglio..." Beh, quella frase detta con il cuore, da una persona "invisibile", mentre io stavo facendo passare il cartellino nel bollatore, mi ha cambiato la giornata e mi ha dato energia e voglia di fare... ma come questo ci sono altri mille episodi che potrei raccontare, come la mamma che non si ricordava più nulla dei suoi due figli e che quando li ha rivisti dopo parecchi anni, faceva fatica a credere che quei due gioielli fossero i suoi ed ha passato mesi e mesi a dire di non credere di avere due figli così belli e così grandi, ormai, e si rammarica ancora oggi di non averli potuti crescere come voleva e di non aver potuto dare loro un appoggio e un aiuto nei momenti difficili dell'adolescenza...
Io, nel mio piccolo, cerco di aiutare queste persone, anche se so che non posso sostituirmi all'affetto di un familiare che molte volte non c'è o si dimentica di loro, ma cerco in ogni modo di portare loro una piccola gioia o un sorriso, non solo cercando di migliorare la qualità della loro vita con il mio specifico lavoro, ma soprattutto, ascoltandoli e dando loro un appoggio o, se hanno bisogno, un momento di sfogo, perchè è questo quello di cui più hanno necesità, un contatto umano, una carezza, per non sentirsi più tremendamente soli e diversi.
Insomma, storie di tutti i tipi, momenti belli e più spensierati, e momenti più tristi, perchè nel mondo parallelo di queste persone "sbagliate" si vive esattamente come nel nostro...parentesi di gioa, parentesi difficili, parentesi tristi... persone come noi, che sicuramente in passato sono state come noi, ma più fragili e che non hanno avuto la forza per reagire o non hanno avuto la presenza di qualcuno al loro fianco che li sosteneva sussurandogli dolcemente: "Ce la puoi fare..." .
E resto del parere che tanti ce l'avrebbero fatta, senza doversi rifugiare in un mondo a parte per dimenticare quel mondo crudele che li faceva sentire soli e disperati...
Per favore, prima di leggere questo post, leggete le parole della canzone che ha vinto il Festival di Sanremo (nel post sottostante)...
Sono parole, secondo me, bellissime, parole dedicate a persone troppo spesso dimenticate, sole, di cui si ha paura, che tutti noi consideriamo diverse; è vero, sono persone diverse da noi, sono persone malate, una malattia che spesso non può guarire perchè è frutto di un insieme di esperienze, di ricordi e, molto spesso, di tragedie che hanno dovuto affrontare nella loro vita e che ha dato come risultato una malattia, nella maggior parte dei casi come reazione a qualcosa di sbagliato o di ingiusto che hanno subito, e come rifiuto di una vita che non volevano vivere e che non era giusto vivere in quel modo.
Persone rifiutate da tutti, ma quel che fa più male, da amici, parenti, genitori, figli e coniugi, che magari pensano che non serva nemmeno fare loro una visita perchè tanto non capiscono...
Questo non è vero, io ne parlo conoscendo abbastanza bene questo mondo di "invisibili", di "sbagliati", di "diversi", in quanto ho la fortuna e, insieme, la responsabiltà, di lavorare per loro, per cercare di rendere la loro vita più normale possibile...
Nell'Istituto dove lavoro vi sono ricoverati di tutte le età, dai 35 anni ai 92, più o meno, alcuni con disturbi psichiatrici molto gravi, altri meno, ma nei loro occhi leggo tutti i giorni la stessa cosa, la stessa richiesta di ascolto e di aiuto, la preghiera di non lasciarli soli, la gratitudine quando fai qualcosa per loro , che sia anche semplicemente comprare per loro un accendino per poter fumare, regalare una caramella stando attenti che non abbiano il diabete (se no chi la sente l'Infermiera!) o spedire una lettera per un loro parente, che chissà se verrà letta o tornerà utile per accendere il camino...
Per non parlare di quando faccio la commissione per qualcuno e compro una scheda del telefono...per alcuni di loro l'unico mezzo di comunicazione con l'esterno, l'unico modo attaverso il quale poter contattare un loro amico, la loro mamma o il proprio figlio, per sapere se al di là del loro mondo, nel mondo delle persone "giuste", nel quale fino a poco tempo prima magari vivevano pure loro, tutto prosegue bene e va per il meglio...
Ricordo ancora con sorriso un giorno in cui sono andata al lavoro un pò giù, non avevo molta voglia di lavorare quella mattina, e la prima persona che ho visto è stata una signora molto carina e gentile... mi ha visto arrivare da lontano, mi si è avvicinata in fretta e mi ha detto: "Ora che ti ho visto e so che oggi ci sei tu, sto meglio..." Beh, quella frase detta con il cuore, da una persona "invisibile", mentre io stavo facendo passare il cartellino nel bollatore, mi ha cambiato la giornata e mi ha dato energia e voglia di fare... ma come questo ci sono altri mille episodi che potrei raccontare, come la mamma che non si ricordava più nulla dei suoi due figli e che quando li ha rivisti dopo parecchi anni, faceva fatica a credere che quei due gioielli fossero i suoi ed ha passato mesi e mesi a dire di non credere di avere due figli così belli e così grandi, ormai, e si rammarica ancora oggi di non averli potuti crescere come voleva e di non aver potuto dare loro un appoggio e un aiuto nei momenti difficili dell'adolescenza...
Io, nel mio piccolo, cerco di aiutare queste persone, anche se so che non posso sostituirmi all'affetto di un familiare che molte volte non c'è o si dimentica di loro, ma cerco in ogni modo di portare loro una piccola gioia o un sorriso, non solo cercando di migliorare la qualità della loro vita con il mio specifico lavoro, ma soprattutto, ascoltandoli e dando loro un appoggio o, se hanno bisogno, un momento di sfogo, perchè è questo quello di cui più hanno necesità, un contatto umano, una carezza, per non sentirsi più tremendamente soli e diversi.
Insomma, storie di tutti i tipi, momenti belli e più spensierati, e momenti più tristi, perchè nel mondo parallelo di queste persone "sbagliate" si vive esattamente come nel nostro...parentesi di gioa, parentesi difficili, parentesi tristi... persone come noi, che sicuramente in passato sono state come noi, ma più fragili e che non hanno avuto la forza per reagire o non hanno avuto la presenza di qualcuno al loro fianco che li sosteneva sussurandogli dolcemente: "Ce la puoi fare..." .
E resto del parere che tanti ce l'avrebbero fatta, senza doversi rifugiare in un mondo a parte per dimenticare quel mondo crudele che li faceva sentire soli e disperati...
2 commenti:
Non ho parole Cry, bravissima!!
Well said.
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